Un altro dei momenti significativi dopo l’inaugurazione del kick off meeting di mercoledì alla presenza del presidente del GAL Ermanno Anselmi e della sindaca Carla Giacomazzi, è stato l’incontro presso l’Hotel Costabella di San Zeno di Montagna.
Qui, il sindaco e presidente dell’Unione Montana Baldo Garda, Maurizio Castellani, insieme al consigliere comunale e rappresentante del GAL Fabio Castellani, accompagnati dalla direttrice Elisabetta Brisighella e dal tecnico di progettazione Sofia Boscaini, hanno portato i saluti dell’amministrazione comunale al gruppo di partner coinvolto nel progetto PROMONT.
Durante l’incontro il consigliere Castellani ha sottolineato l’importanza di iniziative come PROMONT e di altri progetti che favoriscono la creazione di reti tra diverse comunità, territori e culture all’interno dell’Europa: «Crediamo molto nella necessità di partecipare a reti europee e territoriali che mettano in relazione comunità, territori e culture differenti. Essendo aree montane, condividiamo le stesse problematiche, progetti e idee di sviluppo. Per questo, è fondamentale ricercare nell’Europa risorse da trasformare in progetti concreti da attuare sul nostro territorio».
Per enfatizzare l’importanza di creare rete all’interno della comunità europea, Fabio Castellani ha illustrato ai presenti la rete BELC (Costruire l’Europa con i Consiglieri Locali) e la rete BELC Montagna Veneta, della quale è membro dal giugno 2023: «Spesso l’Europa è percepita come distante dalle problematiche delle nostre comunità e dei nostri cittadini. In realtà, è proprio lì che le nostre amministrazioni devono e dovranno cercare fondi e risorse. Ecco perché abbiamo aderito alla rete BELC, che potrebbe diventare uno strumento essenziale per la comunicazione su temi europei condivisi, creando un’alleanza di governance tra l’Europa e gli amministratori locali».
Successivamente, il sindaco e presidente Maurizio Castellani ha portato i saluti dell’amministrazione di San Zeno di Montagna, ricordando il valore del Monte Baldo per il territorio, il turismo e il patrimonio naturalistico, sia per la flora e fauna, sia per gli aspetti paesaggistici e culturali.
«Il Monte Baldo va difeso e preservato in un contesto di sviluppo che deve esserci, ma deve essere mirato e in armonia con le risorse naturali del territorio, sia del Monte Baldo che del Lago di Garda. – ha affermato Castellani – Avere un gruppo di lavoro che arriva da diverse parti d’Europa e dei Balcani è per noi motivo di orgoglio e, perché no, un’opportunità di promozione turistica. La nostra speranza è che, tornando nei vostri territori, porterete con voi un po’ del nostro territorio, che potrà ispirare futuri legami sempre più stretti tra le nostre comunità. Portare la nostra voce in Europa attraverso progetti come PROMONT è fondamentale per far comprendere ai legislatori europei sia le problematiche che le potenzialità delle nostre aree montane».
La visita all’Orto Botanico
L’incontro presso l’Hotel Costabella era stato preceduto giovedì da una visita da parte dei partner europei dell’area pilota individuata dal GAL denominata “Orto Botanico del Monte Baldo”, compreso il suo museo della biodiversità.
Un giovane botanico qualificato ha illustrato ai partner del progetto le specie di flora autoctone del Monte Baldo, di grande importanza per la biodiversità e per la comunità locale. L’Orto Botanico, situato a 1.235 metri di quota, in località Novezzina, è dedicato a Vittorio Pellegrini, l’ispettore forestale veronese che nel 1886 qui progettò un vivaio per il rimboschimento di molte aree baldensi. In questo spazio di 20.000 mq, trasformato in orto botanico dalla Comunità Montana nel 1989, sono ospitate molte specie autoctone, distribuite per fasce vegetazionali, per famiglie sistematiche oppure per interesse etnobotanico, come le piante velenose, officinali e tintorie. In tutta l’area viene fatta didattica, ricerca universitaria e conservazione della biodiversità, valorizzando un’identità territoriale unica, degna di una candidatura a bene UNESCO, patrimonio mondiale dell’umanità.
La visita al Museo
Dopo la visita all’Orto Botanico, il gruppo è stato accompagnato al vicino Museo della Biodiversità, che da qualche tempo presenta un nuovo allestimento, realizzato sotto la direzione del prof. Daniele Zanini, che è stato concepito per esaltare tutte le peculiarità naturalistiche e la ricca biodiversità del Monte Baldo, senza trascurare gli esploratori che lo hanno studiato, elevandolo al rango di Hortus Italiae.
La vocazione didattica del Museo è stata curata utilizzando dispositivi interattivi e aree immersive dove i visitatori possono avvicinarsi alla flora del Baldo attraverso il tatto, la vista, l’olfatto e l’udito, per un viaggio memoralbile nella complessità della natura.
Grazie alla varietà dei sistemi espositivi e ai pregevoli materiali collezionati, sono stati approfonditi gli aspetti naturalistici della catena baldense, partendo dalla ricostruzione della sua storia geologica, con l’aiuto di rocce e fossili, come il granchio Harpactocarcinus punctullatus, simbolo del Museo, ritrovato già in epoche storiche nei sedimenti eocenici di Ferrara di Monte Baldo, raffigurato per la bellezza sia da Francesco Calzolari che da Ulisse Aldrovandi nei loro testi a stampa.
La camminata all’aperto
La giornata si è conclusa con un’escursione all’aperto con una guida locale alla scoperta dei dintorni naturali di Ferrara. Un’altra occasione per esplorare gli habitat naturali di specie di flora e fauna autoctone in un suggestivo paesaggio montano a circa 1000 metri di altitudine.