E’ stata la sala intitolata a una grande penna del giornalismo veronese, il compianto Lino Benedetti, ad ospitare il secondo incontro di presentazione del percorso di avvicinamento alla nuova Programmazione 23-27, chiamato Disegnando F.U.T.U.R.A..
Dopo la serata inaugurale di martedì a San Zeno di Montagna, il GAL Baldo-Lessinia si è spostato in Lessinia, più precisamente a Sant’Anna D’Alfaedo. A ricevere sindaci e amministratori ieri, nella prima parte della serata, e alla cittadinanza nella seconda parte, è stato il sindaco Raffaello Campostrini, nella doppia veste di primo cittadino e di consigliere del GAL.
«Il nostro ente dovrà indirizzarsi, da qui ai prossimi anni, verso iniziative che creino opportunità e servizi per gli abitanti delle terre alte. – commenta Campostrini – Uno dei rischi più sentiti nei nostri territori montani è quello dello spopolamento, con il conseguente timore che il luoghi una volta abitati e curati, vengano definitivamente abbandonati. Dobbiamo evitarlo, vanno stimolate idee nuove, soluzioni, e si deve partire dai giovani. Vanno coinvolti, ascoltati, aiutati e il GAL potrebbe avere un ruolo determinante in questa difficile, ma non impossibile sfida».
«La questione dei servizi è centrale per la sopravvivenza delle piccole comunità, specie quelle più marginali. – aggiunge il presidente Ermanno Anselmi – Ricordiamoci che i dati demografici parlano di un rapido invecchiamento della popolazione e noi amministratori abbiamo la responsabilità di garantire opportunità per i giovani, come ha detto Raffaello, e incentivare coloro che con coraggio decidono di investire in nuove attività, o di migliorare le esistenti».
«Rispetto al precedente PSL, non verranno finanziate le attività in ambito turistico che, comunque, avranno risorse destinate ad hoc all’interno di altri fondi e altri programmi. I futuri beneficiari saranno i titolari di attività agricole, artigiane, del commercio (panifici, gelaterie, negozi di alimentari…), attività funzionali al mantenimento o alla nascita di servizi (officine meccaniche, realtà assistenziali per persone fragili…). Un cambio di paradigma importante che garantisce però la sostenibilità della montagna veronese» conclude Anselmi.