“Social media: mezzo o fine? Per una gestione consapevole dei social”, è questo il titolo del corso di formazione a cui il GAL Baldo-Lessinia ha partecipato lo scorso 24 marzo a Forte Marghera.
L’evento, promosso da Sviluppo Rurale Veneto, e destinato al partenariato, fa parte di un ciclo di workshop dal titolo “La collaborazione collaborativa”, un percorso per diffondere in modo corretto ed efficace i contenuti che ruotano attorno allo sviluppo rurale.
Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione dei lavori da parte della Direzione ADG FEASR bonifica e irrigazione della Regione del Veneto, in particolare con il saluto di Gionata Asti, è stata data parola agli esperti e ai casi studio che hanno portato i loro esempi di gestione dei social, raccontando la quotidianità e l’esperienza all’interno delle imprese agricole.
Ad aprire il tavolo di lavoro è stato Alessandro Tomasutti, esperto di comunicazione presso la Regione Veneto, con un intervento dal titolo “Il sistema della comunicazione per lo sviluppo rurale”. «La politica di sviluppo rurale (PAC) occupa un terzo delle risorse dell’UE. – ha ricordato Tommasutti – Obiettivo generale è il coinvolgimento dei partner, per questo motivo la Regione si è dotata di una Strategia di comunicazione ad hoc».
Il “sistema comunicativo” è più ampio e coinvolge altri soggetti europei oltre alla Regione Veneto: EUCAP Network, Rete Rurale Nazionale, Sviluppo Rurale Veneto.
«La grande sfida non è solo far conoscere ciò che si fa, ma far capire, soprattutto tra i destinatari della nostra comunicazione, che quello che si fa ha un orizzonte di sviluppo e di crescita che riguarda tutti» ha concluso lo specialista in comunicazione istituzionale.
Ha preso poi parola il giornalista e filosofo Bruno Mastroianni, intervenuto con uno speech dal titolo “Comunicare attraverso i social network oggi”.
Dalle leve della persuasione ai temi che riguardano il cosiddetto sovraccarico informativo, passando dallo scrolling infinito e continuo introdotto dallo smartphone, è emersa la necessità di stabilire una relazione autentica, veritiera e leale con il pubblico online cercando di evitare di attirare solo l’attenzione (ad esempio con il click baiting), ma di costruire legami con contenuti di valore, che fanno la differenza.
E’ stato presentato anche il caso specifico dell’azienda agricola La Fagiana, realtà che produce 1000 tonnellate di riso (cinque milioni di porzioni) su 470 ettari, nel veneziano, che ha aperto le porte al pubblico e ha raccontato le esperienze dei visitatori sui social stabilendo con loro un rapporto di conoscenza, collaborazione e di fiducia.
Nel corso del convegno è intervenuto anche Matteo Cereda, fondatore di Orto da coltivare, un sito web di casa e giardinaggio con milioni di visualizzazioni online.
«C’è Facebook, Instagram, Tik Tok…la scelta è di andare su un canale condiviso creato con un’altra realtà affine. Non abbiamo l’obbligo di essere ovunque, vanno dosate le forze che si hanno a disposizione e bisogna valutare quanto tempo abbiamo da dedicare a questi canali. – ha spiegato Cereda – Entrare su un social significa individuare delle community, vedere quello che cercano e quello di cui discutono i partecipanti a quei canali».
«Quando si ricevono centinaia di messaggi, è importante monitorarli, senza sentirsi obbligati a rispondere a tutti. – ha proseguito – Si ricevono anche delle critiche, in questo caso, come reagire? Innanzitutto non è una cosa del tutto negativa, poiché un post che innesca una discussione e genera interazione, si diffonde molto velocemente. Se dovessi dare un consiglio contro gli haters, comunque, direi di essere gentili, cercando un punto di incontro, di non interagire solo sulle critiche, ma rispondere anche anche ai commenti positivi, di non proseguire all’infinito col botta e risposta».
La mattinata si è conclusa con dei casi pratici proposti da Mastroianni e da Antonio Deruda, docente universitario e consulente, responsabile comunicazione del G20 di Roma nell’ottobre 2021.