Cerimonia solenne quella celebrata sabato scorso in località Platano, a Caprino Veronese. Una località che prende il nome dall’albero monumentale presente lungo la strada, le cui origini vengono fatte risalire addirittura al 1370, e che attualmente è il più grande platano d’Italia con un’altezza superiore ai 25 metri, una circonferenza di circa 15 ed una superficie della chioma di ben 300 metri.
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Per ricordare la storica vicenda del 1937, quando durante le Grandi Manovre estive dell’Esercito Italiano si nascosero fra le sue fronde e nelle sue cavità una intera compagnia di cento Bersaglieri, l’amministrazione comunale di Caprino con la sindaca Paola Arduini e l’Associazione nazionale bersaglieri (Anb) della Provincia di Verona hanno invitato nel comune veronese la Fanfara Bersaglieri di Padova, che l’anno prossimo festeggerà i 100 anni dalla fondazione.
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Tutti assieme, con la partecipazione di alcune Sezioni Bersaglieri del Trentino Alto Adige e della Provincia di Rovigo, dei presidenti delle Anb Veneto e del Trentino Alto Adige con i loro Medaglieri e il presidente Interregionale Nord dell’Anb Rocco Paltrinieri, è stata scoperta una targa, posizionata sotto la maestosa pianta, a ricordo di quella vicenda di 85 anni fa, divenuta ormai leggenda.
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Presente alla manifestazione anche il GAL Baldo-Lessinia con il consigliere Fabio Castellani. «Non potevamo mancare a un appuntamento così importante per il territorio veronese e del Baldo, – spiega Castellani – Il Platano dei Cento Bersaglieri è conosciuto in tutta Italia ed è un punto di riferimento per la storia nazionale. Oltre all’episodio del 1937, pare che anche che nell’inverno del 1944 le truppe Tedesche decisero di sfoltirlo, per paura che i Partigiani potessero tendere agguati».
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«Scoprire la targa al suono della banda dei bersaglieri è stata un’emozione unica e ci ha riempito di orgoglio come veronesi, veneti e italiani» conclude il consigliere del GAL.