Come sta evolvendo il mondo agricolo e dell’allevamento e verso quale direzione sta puntando l’Unione Europea? A questa e a tante altre domande hanno risposto ieri i relatori che si sono alternati a Malga Casara, nel Comune di Roverè Veronese, in occasione dell’incontro dal titolo “Le produzioni agricole venete: quale futuro – Lo sviluppo rurale 2023-2027 in Veneto”.
Un evento organizzato per la 23esima volta (dopo due anni di stop a causa del Covid) dalla Confederazione Agricola ed Agroalimentare Regionale del Veneto in collaborazione con Terra Viva. Ad aprire gli interventi è stato Renzo Aldegheri, direttore di AGRI del Veneto, che ha dato poi la parola ai relatori.
Il professor Samuele Trestini, del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’università di Padova, ha introdotto il tema del reddito in agricoltura nella nostra Regione, evidenziando quanto questo, attualmente, sia sotto la media nazionale. Da ciò deriva che il settore agricolo sia poco attraente per i giovani, con un’età media degli operatori che sta aumentando sensibilmente e con conseguente e scarso ricambio generazionale. Trestini poi ha ricordato la strategia europea “Farm to Fork” e della implicazione nella nuova PAC.
Il professor Vasco Boatto, anch’egli docente dell’ateneo patavino, ha illustrato un’analisi sui macro trend del settore, evidenziando che il numero di aziende impiegate in agricoltura stia diminuendo di anno in anno, così come gli operatori impiegati nel settore. Aumentano le imprese di grandi dimensioni, ma le superfici utilizzate nel complesso per l’allevamento e/o agricoltura diminuiscono.
Infine Franco Contarin, della Regione Veneto, ha parlato dello Sviluppo Rurale 2023-2027 e delle strategie e azioni del Complemento Regionale per lo sviluppo Rurale (CSR).
Presente tra il pubblico anche il GAL Baldo-Lessinia nella figura del consigliere Dennis Pazzocco: «Abbiamo avuto l’onore, partecipando a questo evento, di ascoltare interventi di spessore. L’ambiente è il tema centrale di molti dibattiti e con la nuova PAC anche i finanziamenti si muoveranno in tale direzione. Noi come GAL ci stiamo preparando per entrare nella nuova Programmazione, attendendo che si chiudano le contrattazioni Nazionali e si ufficializzino le disposizioni».
«Da quello che si evince, credo che tra i vari compiti, quello del GAL Baldo-Lessinia sarà aiutare a traghettare il territorio e le sue aziende in un mondo sempre più sostenibile per consegnarlo per quanto più possibile integro ai nostri figli. Compito svolto egregiamente dai nostri padri come è stato evidenziato dalla recente iscrizione della Lessinia nel Registro Nazionale dei Paesaggi storici Rurali e dalla candidatura del Baldo a sito Unesco. Ora tocca a noi seguire il loro esempio» conclude Pazzocco.