E’ una periodo molto difficile per l’Italia e per la nostra regione, come sta vivendo questi giorni inaspettati?
E’ una situazione particolare, non è mai successa una cosa di questo tipo. E’ difficile, soprattutto a livello socio sanitario e si prefigurerà sicuramente in un post ancora più difficile a livello economico. Questo è il momento in cui dobbiamo restare uniti.
Occorre individuare le priorità del momento, anche a livello politico, quindi riuscire a fare massa critica e compattezza fra tutte le forze politiche in campo per riuscire a rispondere a questa emergenza. Dopodiché dovremmo essere già pronti nel programmare il futuro.
Il GAL cosa può fare in questa fase e quanto sarà importante nel post?
Come agente di sviluppo del nostro territorio non si è mai fermato. Ha messo in campo tutta una serie di possibilità di lavoro da casa e soprattutto la possibilità di poter essere ancora efficace nel non interrompere i tempi delle varie procedure e dei bandi.
In questo momento dobbiamo ‘stare sul pezzo’, di fianco a tutti i beneficiari. E’ importante riuscire a non interrompere le procedure per l’aggiudicazione di eventuali finanziamenti che diventeranno condicio sine qua non per la ripresa nel post.
Noi siamo attivi anche se non si vede. Siamo costretti come tutti a vivere dietro delle telecamere o degli Skype, ma dobbiamo essere pronti ad affiancare i nostri potenziali portatori di interesse nel post, che speriamo possa essere fra pochissimo.
Cosa si aspetta per il futuro? Vuole lanciare un messaggio di speranza per i nostri beneficiari, per i socie e per chi segue la nostra attività?
Credo che il nostro sia un paese fatto di persone forti, creative, di inventori, persone che sono sempre riuscite a ripensarsi, ad avere sempre un sottofondo di coraggio.
Questo ha permesso al nostro popolo, all’Italia, di ripartire tante volte, credo che anche stavolta avremo la forza di ripartire. Noi, come classe dirigente dei vari enti che si occupano di sviluppo, dobbiamo dare coraggio e immettere sul mercato delle risorse che possano stimolare una ripresa.
Una ripresa che non sarà facile, ci vorranno tanti anni, ma credo nella struttura del nostro popolo che è ripartito tante volte.
Probabilmente quello che arriverà sarà un contesto nuovo, che non abbiamo mai conosciuto, ma sarà l’occasione per mettersi in gioco ancora una volta. Le forze ce le avremo perché tante volte ci siamo reinventati.