“Questo è un progetto che ha aiutato il territorio a riflettere su sè stesso, il che non è scontato. Abbiamo sollecitato la cooperazione fra più attori per riuscire a creare un pensiero. Vi auguro di poter arrivare l’obiettivo anche se per me, come ho già detto, è già stato raggiunto, perchè era il processo, ovvero riuscire a lavorare tutti insieme.”
A dirlo è Ermanno Anselmi, Presidente del GAL Baldo Lessinia che, questa mattina, ha portato i suoi saluti all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona dove sono stati presentati i risultati del progetto ‘Alti Pascoli della Lessinia’ finalizzato all’iscrizione del territorio montano veronese, e in parte anche trentino e vicentino, nel Registro nazionale dei paesaggi storici rurali e delle pratiche tradizionali.
Il team di esperti ha presentato i risultati dello studio multidisciplinare richiesto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che, con la seduta di consiglio del 27 maggio 2016, aveva approvato la richiesta di candidatura, ma con riserva.
Il Ministero, attraverso l’Osservatorio Nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali, aveva fatto sapere che “L’area (degli Alti Pascoli) è di sicuro interesse per il registro, ma si ritiene necessaria una sua più accurata perimetrazione e che si propone di approvare la proposta di candidatura con le raccomandazione espresse nella valutazione”.
In pratica veniva richiesto ai soggetti promotori, tra cui l’Associazione di tutela della Lessinia e l’Associazione per la promozione e la tutela della pecora brogna – oggi confluite nell’Associazione temporanea di scopo Alti Pascoli della Lessinia assieme a sette comuni, due società agricole private e altri enti territoriali di tutela e valorizzazione – di predisporre un dossier definitivo tenendo conto sia delle integrazioni richieste, sia dei criteri di candidatura pubblicati sul sito della Rete Rurale Nazionale che, in estrema sintesi, riconducono a requisiti di persistenza, unicità e integrità del territorio preso in esame.
Per raggiungere questo obiettivo, l’ATS ha messo insieme un team di
esperti e professionisti, tutti profondi conoscitori del territorio, che
da maggio a dicembre 2019 hanno lavorato affrontando varie tematiche
per evadere la richiesta ministeriale. All’Accademia di Agricoltura
Scienze e Lettere di Verona sono stati presentati per la prima volta i
risultati dello studio.
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